Il rimbombo di uno
sparo in un’aula vuota, un corpo fumante ancora a terra ed un
biglietto. Questo è tutto ciò di cui la detective Alessandra
dispone per indagare sulla morte del prof. Montecchi. L’aiuteranno
nell’indagine il suo nuovo partner Manuel ed Elena, studentessa ed
aspirante scrittrice, che si trovava a poche aule di distanza la
mattina dell’omicidio.
Lucia Rizzo ci parla
di amore e di morte in un romanzo che unisce la detection poliziesca
all’introspezione psicologia, i meandri dell’anima e i turbamenti
del cuore. Anche perché, come dice Elena, una delle protagoniste
della vicenda: “...si uccide sempre per amore, per amore dei
soldi, per gelosia. Forse si uccide sempre per amore perché l’amore
è l’unica forza capace di farci impazzire”.
Per questo L’ultima
corsa è molto più che un romanzo thriller, ma una splendida
indagine dell’interiorità umana, l’analisi dolorosa,
angosciante, malinconica ed autunnale dei sentimenti che scandiscono
le nostre giornate, delle frasi che lacerano il cuore, delle storie
sentimentali che possono sfociare in drammatiche inquietudini. Di
quell’amore che, se negato, può diventare più freddo della morte
stessa.