Quindici strane storie. Stranissime.
Dopo Il freddo sul Lago Erie e Canto di luna, Roberto Berenzin propone Le vette dell’abisso, una variegata antologia di racconti, molti dei quali scritti precedentemente alla sua prima pubblicazione.
Il risultato è un’opera che vibra di un’energia inusuale, caratterizzandosi come un lavoro di ampio respiro, che oscilla tra i lampi di uno scrittore visionario e la filosofia degna dei predecessori che hanno tracciato il solco in cui Berenzin si muove – Dick, King, Lovecraft, Poe, Connelly, Faletti.
Una serie di storie in cui personaggi improvvisamente catapultati in situazioni imprevedibili devono fare i conti con il pericolo, la paura, la follia, facendo affidamento su risorse che mai avrebbero pensato di possedere, e non sempre uscendone vincitori.
Le città, la luce e il buio, i personaggi, gli eventi e “le paure vecchie come la ruggine” si alternano sullo sfondo in un ossessivo caleidoscopio, mentre si lotta per la sopravvivenza, per la verità, per la luce.
Il thriller si fonde alla fantascienza più pura in L’ultimo Emendamento e Foglie cadute nel vento acido; con le presenze soprannaturali di Uisge Beatha o lo spaventoso governo-ombra di Sühneburg; con l'esilarante commedia di Ritratto di famiglia, 1995; con la filosofia antinichilista de La pestilenza e le campane e Il Paese senza secoli. E intanto episodi al cardiopalma, come Eleanor, o visioni come Nivosa, si rivelano sorprendenti trappole della manete, in cui personaggi si ritrovano proprio malgrado intrappolati – le vette dell’abisso di cui al titolo.
Tra detective alla ricerca di se stessi – prima ancora che dei colpevoli – in una Vancouver post-cyberpunk, indagini psico-mortuarie e mirabili sprazzi di pura poesia, il futuro non è mai sembrato così incerto, e il presente così precario e irreale.
Robert Glen "Roberto" Berenzin è nato a Roma nel 1988 da genitori neozelandesi e di origine russa. Studia a Roma, laureandosi con lode nel 2014. Attualmente lavora come consulente.
E' un attivo autore, dai romanzi ai racconti brevi. Si forma alla scuola del thriller di Michael Connelly, ed è inoltre appassionato di fantascienza e saggistica scientifica. Ritiene che tre letture - e tre autori - siano alla base della sua passione e della sua visione letteraria: "Ventimila leghe sotto i mari", di J. Verne; "Io uccido", di G. Faletti; e "Ghiaccio nero", del già citato M. Connelly.
È inoltre appassionato di musica Black Metal, di cui ha anche inciso un disco con il suo progetto Galdrune, e cinema. Considera il telefilm "X-files" una delle più grandi opere mai realizzate, nonché di tremendo impatto nella propria formazione.
Nel 2007 vince il concorso nazionale Fantafermi, con il racconto breve "Nivosa".
Nel 2013 pubblica il suo primo romanzo, "Il freddo sul Lago Erie", per Bibliotheka Edizioni, seguito nel 2014 da "Canto di luna", che ha successivamente provveduto a riscrivere in inglese. Madreligua italiano e inglese, parla inoltre norvegese e russo.
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