Nelle Operette Morali, Leopardi dà vita ad un mondo popolato da figure mitologiche, fiabesche e allegoriche argomentando, con ironia e distacco, le più complesse tematiche esistenziali.
Il ricorso all’ironia intensifica la profondità dei concetti espressi e l’estrema lucidità con cui l’autore li affronta: le Operette Morali rappresentano, infatti, una fase fondamentale nell’evoluzione del pensiero di Leopardi, che con grande coraggio squarcia il velo delle “dolci” illusioni (con cui gli uomini tendono a consolarsi) mettendo a nudo i limiti e le sofferenze della condizione umana, sbugiardando tutte le teorie ottimistiche consolidatesi tra il XVIII e il XIX secolo.
Nacque il 29 giugno del 1798. Poeta, filosofo, scrittore, filologo e glottologo, fu un intellettuale di vastissima cultura; tanto da essere riconosciuto come il maggior poeta italiano del diciannovesimo secolo e una delle più importanti figure della letteratura mondiale. Dopo aver inizialmente sostenuto il Classicismo, approdò al Romanticismo in seguito alla scoperta dei più importanti poeti romantici europei; tanto da essere annoverato tra i suoi principali esponenti. Inoltre - in virtù della profondità con cui portò avanti la sua riflessione sull'esistenza e sulla condizione umana - viene ritenuto e studiato come un filosofo di notevole spessore.
Morì, di idropisia polmonare, a Napoli il 14 giugno 1837.
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