Il 29 luglio 2013, padre Paolo Dall’Oglio è stato rapito in Siria, a
Raqqa. Da allora di lui non si sa più nulla. Per il grande pubblico, Dall’Oglio è un semplice sacerdote gesuita, in realtà è la voce più forte, autorevole e determinata di quel dialogo interreligioso che viene spesso evocato per guarire il mondo dall’infezione del fondamentalismo. La conseguenza di questa scelta per lui è stata l’opposizione a Bashar al- Assad e la proposta di una Siria capace di tenere istituzionalmente insieme diverse religioni ed etnie. Edoardo Crisafulli nel suo saggio spiega le modalità in cui si è sviluppato il contributo del gesuita a questo dialogo e il libro organizzato intorno a quell’analisi prova a fornire un quadro, dal versante cristiano, di un confronto che si è sviluppato, con alterne fortune, negli ultimi mille anni e ha trovato un decisivo impulso nella Chiesa uscita dal Concilio Vaticano II. Nella convinzione che questa non sia una questione solo per “credenti” riguardando tutti i cittadini del mondo intimoriti dalla violenza islamista e perciò alla disperata ricerca di una via d’uscita.
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