Carmelo Sardo, uno degli autori più acuti del fenomeno mafioso, torna con un romanzo di forte impatto emotivo in cui emergono le storture di una giustizia con le sue lacune e le sue incongruenze.
A Rammusa, una cittadina della Sicilia barocca dove la mafia non spara e non ammazza più da anni, vengono assassinati marito e moglie nella loro gioielleria. Si pensa a una rapina finita male, ma il magistrato che indaga sospetta del figlio della coppia, Stefano Macrì, studente universitario di 27 anni.
Per il giovane comincia un atroce calvario. Confidava nello Stato per avere giustizia per i suoi genitori, invece è costretto a liberarsi di un’accusa infamante. Per farlo, Stefano è tentato di cedere a logiche e dinamiche che ha sempre eticamente respinto. Sa che anche nella Sicilia dei giorni nostri, ci sono uomini potenti che contano ancora, che non fanno più la guerra allo Stato ma vogliono che niente e nessuno possa insidiare la tranquillità raggiunta. Don Tano Culella è uno di questi. Al boss quello che è accaduto non è piaciuto e anche lui vuole capire chi abbia osato fare una cosa simile nel suo paese. Quando viene a sapere che il principale sospettato è Stefano, capisce che qualcosa non quadra. Conosce quel ragazzo da quando era un bambino, abitano nello stesso palazzo. Fatalmente, i destini di don Tano e di Stefano si incroceranno, perché hanno lo stesso obiettivo: la ricerca della verità.
Un romanzo civile e di impegno sociale che affronta ed elabora temi di scottante attualità del sistema penale italiano che contempla il fine pena mai: una pena di morte in vita.
Giornalista e scrittore, siciliano di Porto Empedocle. Da quasi quarant’anni si occupa di cronaca e di storie di mafia. Per quindici anni lo ha fatto dalla Sicilia, come cronista di “Teleacras” e corrispondente dei quotidiani “L’ora” e “Giornale di Sicilia”. Successivamente, dopo due stagioni come inviato del programma Rai “Cronaca in diretta”, il passaggio al “Tg5” dove lavora da venticinque anni ed è oggi caporedattore cronache.
Ha esordito nella narrativa con il romanzo “Vento di tramontana” (Mondadori 2010). Nel 2014 con il memoir “Malerba” (Mondadori), scritto con l’ergastolano Giuseppe Grassonelli in cui si narra la sua potente storia, vince il prestigioso “Premio Sciascia”.
La sua terza opera di narrativa “Per una madre” (Mondadori 2016), si ispira al suo romanzo d’esordio. Nell’aprile 2017 esce il suo quarto libro “Cani senza padrone. La stidda. Vera storia di una guerra di mafia” (Melampo editore). Nel luglio del 2021 pubblica con Zolfo editore “L’arte della salvezza – storia favolosa di Marck Art”.