Volume numero 10 della collana "Classici" a cura di Pierluigi Pietricola
Con l'introduzione di Pietro Ratto
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Il pamphlet che segna l'atto di nascita della forma di lotta politica, che contribuirà a fare la storia del Novecento: la resistenza passiva.
Scritto nel 1849, il saggio rivela il suo cuore pulsante fin dal titolo: il cuore della disobbedienza civile, infatti, risiede nella volontà di ribellarsi ad una legge ingiusta, quando essa è simile ad una violenza istituzionalizzata.
La critica era indirizzata verso le politiche del governo USA, in particolar modo alle pratiche di mantenimento dello schiavismo e alla politica espansionista in Messico.
Per queste ragioni Thoreau si rifiutò di pagare le tasse, finendo in carcere.
Da questo episodio si innescò una riflessione che lo condusse ad affermare la necessità della resistenza in presenza di leggi ingiuste.
Disobbedienza civile ha ispirato nel corso della storia i grandi movimenti di protesta non violenta (da Gandhi a Martin Luther King) ed è uno dei pochi libri di cui è davvero possibile dire che ha cambiato il mondo.
Henry David Thoreau (1861-1872) fu tra i massimi interpreti del pensiero trascendentalista.
Il suo pensiero, anticipatore dell’ambientalismo, la sua insofferenza alla massificazione e allo sfrenato consumismo ha anticipato la nascita della “Beat Generation”, ispirando il pensiero di Tolstoj, Gandhi e Martin Luther King.