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Canne al vento

Canne al vento

di Grazia Deledda

Genere: Narrativa
Collana: Grandi Classici
Lingua: Italiano
Pubblicato: 10/03/2015



eBook: € 2,99

ebook
Formato: ePub
Dimensioni: 1,1 Mb
ISBN: 9788869340499

Ambientato nel piccolo villaggio sardo di Galte nei primi anni del '900, il romanzo vede protagonista la nobile famiglia dei Pintor: un padre profondamente legato alle tradizioni e all'onore della famiglia, sua moglie e le loro quattro figlie. Di queste la terza, Lia, è la sola a non accettare la visione del mondo condivisa dal padre e dagli altri personaggi del paese e, cercando “di prender parte alla festa della vita”, scappa sul continente. Nel tentativo di inseguirla, il padre parte a sua volta, ma presto viene trovato misteriosamente morto.
Il romanzo ci narra questi episodi solo come flashback, poiché si apre molti anni dopo con l'arrivo di Giacinto, il figlio di Lia, presso la famiglia ormai in declino dove le tre donne si affidano alla protezione del servitore Efix.
La novità che Giacinto incarna, la differenza tra ciò che lui conosce e i valori della gente di Galte, l'accettazione o la mancata accettazione di lui da parte dei vecchi del paese e dei suoi coetanei sono il tema del romanzo, che si chiuderà con un parziale, malinconico ristabilimento di un equilibrio sempre precario.

È stata una delle più importanti figure femminili della letteratura italiana.
Nata a Nuoro nel 1871, ha iniziato giovanissima la sua carriera letteraria pubblicando racconti sulla rivista romana L'ultima moda e, già a diciannove anni, il primo romanzo: Stella d'oriente.
La sua produzione è stata amplissima e ha spaziato dai romanzi alle novelle per ragazzi, dalle opere teatrali ai saggi, oltre a valerle - come è noto - il Premio Nobel per la Letteratura nel 1926.
Radicatissima nelle sue origini sarde, l'autrice ha descritto la sua terra con tinte vive e pennellate dure, lasciando emergere gli aspetti più gretti accanto a quelli più nobili della vita di provincia, con le sue tradizioni, la sua particolare religiosità, i suoi atavici vizi e virtù. Ma sarebbe sbagliato guardare a Grazia Deledda soltanto come a un'isolana. Oltre al trasferimento a Roma, dove si sposò e visse dal 1900 alla morte nel 1936, ad allontanarla dalla Sardegna sono le sue letture che comprendono non solo i veristi e i decadentisti italiani cui spesso è stata accostata, ma anche i grandi romanzieri russi e francesi come Tolstoj, Dostoevskij, Balzac.
Nei suoi scritti troviamo infatti una visione lirica e intensa della vita come qualcosa che ci travolge, nella quale e contro la quale non possiamo smettere di lottare, come le canne sferzate dal vento che oscillano e si piegano, ma alla fine della burrasca sono di nuovo in piedi.

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