Sebben Giovanni sia stato costretto all'anonimato e il suo Vangelo manipolato, resta l'autore cui fare riferimento per capire Gesù Cristo.
Giovanni è l’unico apostolo che può farci capire qualcosa di sensato su come si siano svolti veramente i fatti.
Il testo originario del suo Vangelo doveva essere stato scritto contro quello di Marco, responsabile della trasformazione del Cristo da politico a teologico. Tuttavia, per poter sopravvivere, dopo la catastrofe del 70, che spazzò via Israele dalla storia a causa della repressione romana, e dopo il trionfo della teologia paolina, il quarto vangelo canonico doveva subire una pesante revisione. Giovanni può far comprendere al lettore una cosa che a molti potrà apparire sconcertante: Gesù non era solo un politico sovversivo contro Roma e la casta che gestiva il Tempio di Gerusalemme, ma ideologicamente ateo.
Un testo difficile da digerire, spesso amaro come quello che mangiò Giovanni nell’Apocalisse.
Per quarant’anni ha insegnato Italiano, Storia e Filosofia nelle scuole statali, e da venti è presente in rete col sito homolaicus.com.
Ha pubblicato Io, Gorbaciov e la Cina; Pescatori di favole. Le mistificazioni nel vangelo di Marco.
Scrive sulla rivista “Noncredo” della Fondazione Bancale. Per anni ha scritto sulla rivista “Il Calendario del Popolo”.
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