Un saggio che ripercorre la vita e la carriera della più grande star del cinema francese
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Alain Delon è una delle più grandi icone emerse nel dopoguerra.
Dopo un’infanzia turbolenta si arruola giovanissimo per l’Indocina. Rientrato in patria, aiutato dal suo fascino magnetico, fa il suo ingresso nel mondo del cinema, divenendo in poco tempo uno dei simboli del film noir negli anni ’60-’70, diretto da registi del calibro di René Clément, Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Jean-Pierre Melville, Joseph Losey, Jean-Luc Godard.
Attore, produttore, regista Alain Delon ha condotto una vita personale fatta di “luci e ombre”. Questo saggio ne ripercorre la vita e la carriera, realistico nel taglio biografico e artistico. Ma con l’occhio di un appassionato, molto più libero, meno vincolato da giudizi critici ed estetici, ancora disposto a credere che Alain Delon sarà per sempre “quello” del Grande Schermo.
Massimo Moscati, milanese, giornalista, direttore editoriale, ha scritto numerosi libri sul cinema fra i quali: “La fantacoscienza - Il cinema di fantascienza dopo il 1968" (WoW), “Guida al cinema dell’orrore” (Il Formichiere), “Western all’italiana” (Pan), “I predatori del sogno” (Dedalo), “James Bond-Missione successo” (Dedalo), “Manuale di sceneggiatura” (Mondadori), “Ammazza che fusto con Alberto Sordi” (Rizzoli), il monumentale “Grande dizionario dei film” (Hobby&Work), “Filmania-Enciclopedia multimediale del cinema” (Expert System), “Breve storia del cinema” (Bompiani), “Introduzione al cinema” (Lattes), “Benignaccio con te la vita è bella” (Rizzoli-Bur), "Scrivere un romanzo" (Bibliotheka), "Scrivere una sceneggiatura" (Bibliotheka).
È stato script-analyst di Reteitalia (per Carlo Bernasconi), creatore della serie mondadoriana “Nero italiano”, direttore della collana di saggi “Cinema del 900” (Bibliotheka)
Ha esordito in narrativa con “1958-C’era una volta in Almeria” (Golem).
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