Una villa maledetta, un mistero sepolto nel passato, uno scrittore di romanzi horror cui viene commissionato un libro sui fatti di sangue che, negli anni, hanno funestato Miraniente, piccolo paese della provincia padana.
Un romanzo che si insinua sotto pelle grazie ad uno stile capace di veicolare il senso del mistero, del brivido e dell’inquietudine.
Prevedoni mixa magistralmente tutto il meglio dell’immaginario oscuro dell’ultimo quarantennio.
La Buffalora di sclaviana memoria (Dellamorte Dellamore) e la Derry clownesca partorita da Stephen King (IT) si sposano con il thriller di argentiana memoria (Profondo rosso) e il gotico padano del Pupi Avati di La casa dalle finestre che ridono; le atmosfere gore di Lucio Fulci (L’aldilà) vanno a braccetto con le derive sarcastiche dell’horror anni ’80 (Un lupo mannaro americano a Londra) e confluiscono nei toni del Carpenter di Il seme della follia.
Un piccolo capolavoro della letteratura horror che non ha eguali nel nostro panorama editoriale, che riesce a ricordarci il significato (forse smarrito) della parola paura.
Paolo Prevedoni, classe 1981, vive e lavora in un paese della provincia padana. È un fan estremo di Dylan Dog, dei Nirvana e un consumatore compulsivo di filmacci horror di serie Z. Fuma Chesterfield e non mangia carne.
Paolo Prevedoni was born in Alessandria in 1981. He is a great fan of Dylan Dog, Stephen King and Nirvana, as well as a big consumer of B-series horror films. He lives and works in a small town in the Po Valley province, smokes Chesterfield and does not eat meat. Italian Horror Story is his debut novel.