Una silloge composta da 62 componimenti poetici, fatti per lasciare una traccia vivida e fugace come la luce di un lampo.
Metafisica, in questa silloge, non evoca solo la ricchezza di mondi che si dilatano oltre il quotidiano, ma anche l'idea di un rinvio, e dunque, di un rallentamento. Rallentare la metafisica è un tentativo di tornare a far abitare la favola dentro il cuore dell’esperienza e di riportare la poesia al cuore della vita, anche a condizione di imporre ai movimenti del cuore il morso doloroso, a tratti angoscioso, di un freno, dovuto a uno spaesamento che produce un ritardo, come per una pulsazione mancata. Senza forzature violente, il rallentamento si comunica al ritmo del verso e del canto, alla fuga delle metafore, degli ossimori, attraverso una studiata ricerca della digressione e della ripetizione: quasi l'attesa di una seconda battuta cui confidare il ritorno impossibile di quel che essendo stato perso mai in realtà era stato prima posseduto.
Lucia Triolo è nata e vive a Palermo, dove ha insegnato Filosofia del diritto. Ha al suo attivo numerose monografie e saggi su riviste italiane e straniere di settore. Ha pubblicato la silloge L’oltre me (2016), Il tempo dell’attesa (2017). Finalista nei premi A. Merini (2017) e Il giovane Holden (2017). I classificata al premio Alberoandronico (2018)
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