Una silloge di trenta poesie originata dalla rilettura di fotografie create dall'autore e dall'osservazione del mondo circostante.
Spesso la fotografia è complice e contribuisce alla stesura di versi poetici di Carlo Di Biagio. Le sue prime raccolte, così come le successive, sono spesso figlie di una rivisitazione di click precedentemente scattati. E l’autore sembra divertirsi in questa sua ri-osservazione di immagini, che lo porta a inventare personaggi e situazioni quotidiani, dipinti con gli abiti della sua fantasia.
Altre volte è invece il pensare “libero da scatti” a far emergere in lui riflessioni che si convertono poi in poesia.
Immancabili, nelle sue poesie, le allusioni e i riferimenti a Roma, la città in cui ha sempre vissuto, sebbene le sue origini siano abruzzesi. E così accade di imbattersi in vicoletti, piazze, fontane che l’Autore canta come a volersi sdebitare per il tanto di bello che questa città continua ad offrire agli occhi di chi la voglia gustare.
Carlo Di Biagio è nato in Abruzzo, più precisamente a Pescara, nel 1959. Vive da sempre a Roma, dove ha effettuato studi classici e si è laureato in Medicina negli anni '80, lavorando da più di un ventennio nel campo farmaceutico. Da sempre appassionato di sport, viaggi e fotografia, ha iniziato a comporre poesie agli inizi del 2000, pubblicando nel 2008, con la Casa Editrice Albatros/Il Filo, la sua prima raccolta: “Un niente così tutto”. A seguire, sempre con la stessa casa editrice, “Pausa tra le nuvole” (2009), “Mentre” (2012), “Blumeraviglia” (2013). “Un calice di vento” è la sua quinta raccolta edita di poesie.
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