Ispirato a una storia vera, un classico della narrativa inglese, considerato il capostipite dei romanzi d’avventura e del romanzo moderno. Un’opera straordinaria che è riuscita a interpretare con sorprendente precisione le idee, i fermenti e i miti del proprio tempo.
Durante la seconda metà del XVII secolo, Robinson Crusoe, un giovane da sempre fortemente appassionato alla vita di mare, decide, compiuti diciannove anni e contro la volontà del padre, di imbarcarsi per esplorare il mondo e conoscere nuovi orizzonti.
Ogni suo viaggio finisce però in mille peripezie, fino a ritrovarsi, durante la sua ultima avventura, naufrago su un’isola deserta dove rimane per ventotto lunghi anni, molti dei quali passati in assoluto isolamento: solo dopo dodici anni dal naufragio si renderà conto di non essere mai stato veramente solo...
Nacque nel 1660 nei pressi di Londra, da famiglia presbiteriana dissenziente.
Contro il volere dei genitori che lo avrebbero voluto pastore presbiteriano, si dedicò all'attività commerciale. Si sposò ed ebbe sette figli, conducendo una vita alquanto movimentata sia dal punto di vista economico che da quello politico.
Essendo un convinto sostenitore della causa liberale, infatti, si schierò dalla parte di Guglielmo d'Orange contro l'instaurazione di una monarchia assoluta. I suoi numerosissimi saggi su questo tema e su temi religiosi lo condussero diverse volte alla gogna e in carcere.
Nel 1692 finì in bancarotta e, per risollevare le proprie finanze, diede inizio alle più disparate attività, tra cui l'apertura di una fabbrica di mattoni.
Tra il 1705 e il 1707 visse in Scozia lavorando sotto mentite spoglie per il governo allo scopo di convincere il Parlamento scozzese ad accettare l'Atto di Unione con l'Inghilterra.
Morì a Moorfields nel 1731.
La sua attività letteraria fu ricchissima: autore di numerosi saggi e pamphlet, divenne famoso come romanziere grazie soprattutto al Robinson Crusoe, pubblicato nel 1718.
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