Gertrudis Gómez de Avellaneda nasce a Puerto Príncipe, Cuba, il 23 marzo del 1814. Di padre spagnolo, D. Manuel Gómez de Avellaneda, e madre cubana, Francisca de Arteaga y Betancourt, appartiene ad una ricca e illustre famiglia dell’isola.
Sin da giovanissima manifesta passione per la letteratura e la sua vocazione di scrittrice si rafforza attraverso la lettura di scrittori romantici francesi e inglesi.
A soli sedici anni, poiché rifiuta di contrarre il matrimonio che la sua famiglia voleva imporle, viene diseredata.
Nel 1836 si trasferisce in Spagna, a La Coruña e in seguito a Siviglia, il cui ambiente culturale ne stimola l’attività creativa, qui infatti nascono i suoi primi lavori. Nel 1839 pubblica i suoi primi versi sotto lo pseudonimo de La Peregrina.
A Siviglia conosce Ignacio de Cepeda, che amerà per tutta la vita – a lui sono dedicate molte delle sue lettere in Autobiografía y cartas, edite nel 1837.
Tra il ‘40 e il ‘46, a Madrid, frequenta i grandi scrittori dell’epoca: sarà il periodo più fecondo della sua attività letteraria – anche il romanzo Sab (1841) appartiene a questi anni.
Nel 1845 sposa Pedro Sabater, capo politico di Madrid, che morirà poco dopo. Negli anni successivi scrive sette opere drammatiche e un romanzo storico, Dolores.
Nel 1855 si sposa per la seconda volta con Domingo Verdugo y Massieu, colonello e deputato, che morirà nel 1863, anno in cui l’autrice torna nella sua terra natale e dirige la rivista El Álbum Cubano in cui pubblica altre sue opere.
Tornata in Spagna, si stabilisce a Siviglia dove morirà il 1 febbraio del 1873.
Traduzione: Giuseppina De Vita (Aversa, 1983), ha condotto i suoi studi linguistici all’Università Federico II di Napoli, presso la quale ha conseguito la Laurea in Lingue e letterature moderne europee e americane nel 2013.
Affascinata dalle letterature francese e sudamericana ispanofona, si interessa alla traduzione soprattutto di autori ancora poco noti al pubblico italiano.
Attualmente collabora al progetto de La Bottega dei traduttori e insegna Lingua e Letteratura francese e spagnola alla scuola secondaria.
Nota alla traduzione: Come dichiarato dalla stessa autrice nelle sue parole al lettore, il Romanzo, trovandosi ancora ad un livello di bozza mai rivista dalla scrittrice, presenta incoerenze cronologiche, di registro linguistico e raramente di contenuto che la traduttrice, laddove ha ritenuto opportuno ai fini di un più lineare svolgimento, ha tentato di sanare nella versione italiana.
Si è scelto inoltre di sostituire l’originale forma di cortesia del “Lei” utilizzata dall’autrice, con il “Voi” poiché si ritiene quest’ultima più adatta culturalmente alla riproduzione dell’ambientazione ottocentesca nell’immaginario del lettore italiano.