Don Chisciotte, narra le gesta di un vecchio nobile di campagna che, offuscato dalla pazzia, vuole riportare in vita gli ideali cavallereschi, in un'epoca in cui quei essi non sono più attuali.
Unanimemente considerato uno dei precursori del romanzo moderno, venne pubblicato in due volumi a distanza di dieci anni l’uno dall’altro, ottenendo nel corso degli anni sempre maggiore attenzione da parte della critica che ne ha messo in luce i molteplici aspetti e le mille sfaccettature del narrato che la attraversano: dai concetti di meraviglioso e verosimile alla rappresentazione di una Spagna decadente e prossima al tracollo economico-politico.
Un’opera cruda e intrisa di realismo, ironica e malinconica, capace di affrontare sia tematiche sentimentali che temi spigolosi come il fanatismo religioso e la pazzia.
Vissuto tra il XVI e il XVII secolo, nacque ad Alcalá de Henares nel 1547.
Dopo alcuni tentativi letterari giovanili viaggiò in Italia ed entrò in contatto con la cultura italiana. Fu soldato e combatté nella battaglia di Lepanto contro i Turchi (1570), perdendo l'uso della mano sinistra. Al ritorno in patria, la nave su cui viaggiava fu attaccata dai corsari e venne fatto prigioniero e condotto ad Algeri (1575). Nel 1580 riuscì a tornare in Spagna, dove esordì con il romanzo pastorale La Galatea (1585).
La necessità di guadagnarsi da vivere lo obbligò al duro lavoro di esattore d'imposte: anche per questo pubblicò solo in tarda età la prima parte del Don Chisciotte (1605).
L'enorme successo del romanzo gli consentì di dare alle stampe in pochi anni le altre sue opere: Le novelle esemplari (1613), Il viaggio del Parnaso (1614), la seconda parte del Don Chisciotte e le Otto commedie e otto intermezzi nuovi, mai rappresentati (1615). Morì a Madrid nel 1616.
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